L’amarezza di Bova in tv Ucciso per un like social

«Per me è stato come se una persona mi avesse sparato a una gamba e dicesse agli altri: fatelo anche voi e quelli lo fanno. La pistola è Instagram, i social. Perché si fa? Per avere un like, si può uccidere una persona in nome di un like.». Raoul Bova con fermezza, garbo e una (almeno apparente) serenità si è presentato per la prima volta davanti alle telecamere nel salotto di Silvia Toffanin a Verissimo su Canale 5 per raccontare lo scandalo che lo ha coinvolto questa estate. Con una durezza che non gli è consona, ma che certamente ha acquisito in queste settimane di sofferenza, non solo si è difeso ma, oltre a ricordare il male che gli è stato fatto da chi l'ha ricattato, ha accusato anche il mondo dei social e la grande stampa di aver cavalcato la sua vicenda non tenendo conto delle sue figlie piccole e del fatto che la notizia partiva da un illecito. 🔗 Leggi su Ilgiornale.it

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