Laura Brazzabeni e l’esperanto una lingua inventata per la pace
Sarà pur stato un utopista il medico polacco Ludwik Lejzer Zamenhof, ebreo e convinto sionista che partecipò attivamente al dibattito sui destini del suo popolo tra fine Ottocento e inizi Novecento. Sarà stato un utopista perché vagheggiò la pace attraverso una lingua artificiale, però una cosa è certa: l’esperanto, idioma “neutro” che creò per favorire il dialogo internazionale, dopo circa centoquarant’anni è ancora vivo e praticato nel mondo. Senza avere una nazione, ma appartenendo a coloro che lo parlano e tutti accomunandoli. Laura Brazzabeni, mantovana, docente di lingua inglese è presidente della Fei, la Federazione Esperantista Italiana fondata a Firenze nel 1910. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
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Andrea Zecchino, Assessore alla Cultura di Salsomaggiore Terme, e Laura Brazzabeni, Presidente della Federazione Esperantista Italiana, durante la conferenza stampa di presentazione del 91° Congresso Italiano di Esperanto, tenutasi il 22 agosto 2025 a - facebook.com Vai su Facebook
Laura Brazzabeni e l'esperanto, “una lingua inventata per la pace” - Intervista alla presidente della Fei, la Federazione Esperantista Italiana: "Scopo dell'esperanto è essere una lingua per tutti e di nessuno, non etnica ma etica. Segnala ilfoglio.it