Lo stupratore in cella L’identikit i filmati e il dna sui vestiti Così è stato incastrato
Tre minuti e 43 secondi dopo la mezzanotte del 31 agosto: la telecamera di un’azienda di via 1° Maggio a San Zenone al Lambro riprende il passaggio di un uomo "verosimilmente di etnia africana, abbigliato con indumenti di colore scuro". Passano meno di quattro minuti, e alle 0.07 e 32 secondi lo stesso uomo varca il cancello del centro d’accoglienza per richiedenti asilo di via Maestri del Lavoro: l’occhio elettronico che presidia l’ingresso della struttura gestita dalla Fondazione Fratelli di San Francesco ne immortala la camminata nell’androne. Il direttore della onlus Bledjan Beshiraj non ha dubbi con i carabinieri e riconosce "con certezza" la sagoma del venticinquenne maliano Harouna Sangare, che ha un contratto part time da aiuto cuoco nella struttura di via Saponaro 40 a Milano ma che dal 20 agosto stava sostituendo un collega assente nella mensa di San Zenone. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it
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Mostruoso. Mamma e figlio sarebbero stati derubati e violentati da due tunisini. Spero che i responsabili di questa violenza ripugnante e indegna di una Nazione civile vengano messi il prima possibile dentro una cella e che sia buttata via la chiave. Vai su Facebook