La responsabilità di chi spara ricade su chi spara
L’attentato contro il giovane conservatore Charlie Kirk sta costringendo gli americani a ripensare alcuni slogan velenosi che infestano da tempo le aiuole dibattito pubblico. Il primo – che a rigore risale almeno ai primi anni Novanta – è words are violence. Se le parole sono violenza, se la differenza tra un insulto e una pallottola è trascurabile, è nell’ordine delle cose che si finisca impallinati per aver sparato le sillabe sbagliate. E infatti c’è chi lo dichiara con cinica spudoratezza già in queste ore. Ma non è l’unico nodo venuto al pettine, e forse neppure il più interessante. C’è un’altra formula, un po’ meno nota, che l’uccisione di Kirk ha rimesso in circolazione: stochastic terrorism. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
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