Nella guerra ispano-americana la stampa sobillò l’opinione pubblica | la storia si ripete oggi
di Carmelo Sant’Angelo “Voi procuratemi le foto e io procurerò la guerra”. Con questa frase il magnate dell’editoria William Randolph salutava il plotone di giornalisti, fotografi, disegnatori (tutti suoi dipendenti) in procinto di imbarcarsi sulle navi, Buccaneer e Sylvia, da lui stesso noleggiate. Era il 1898, la nave era diretta a L’Avana e la guerra auspicata era quella ispano-americana, per il controllo di Cuba. Gli statunitensi consideravano l’isola come una loro naturale estensione territoriale. Intorno al 1890, l’ammontare dei possedimenti di cittadini americani sull’isola era pari a circa cinquanta milioni di dollari dell’epoca, investiti in piantagioni di zucchero, tabacco e industrie per la produzione del ferro. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it
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