La Chiesa o è inclusiva oppure non è Incalcolabile il numero di chi l’ha abbandonata perché si è sentito più giudicato che ispirato
In “ Via crucis di un ragazzo gay” l’autore esce dal proprio anonimato, di credente e di persona omosessuale, per consegnare al lettore parte della propria intimità spirituale. Le pagine sono un percorso lungo le tradizionali ‘stazioni’ della passione di Cristo, con cui si intesse, con intensità crescente, un dialogo a tu per tu – non è un caso che la prima parola, alla prima stazione, sia «Tu». Luigi Testa intesse così le sue passioni con la passione di Cristo, le sue ferite con quelle del Signore, i suoi amori con i Suoi, in un intreccio di umanità da cui non è escluso nulla. Nonostante il titolo, il testo può essere letto – e forse più che letto, pregato – da chiunque, inserendosi in quel filone di mistica d’amore così potente nella storia del cristianesimo, ma così infelicemente sospetta nei tempi moderni. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it
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