Discriminazione gentile
Leila e Sana sono i nomi di due ragazze che hanno dovuto dimostrare di essere studentesse normali. “Te il liceo non riesci a farlo”, si è sentita dire Leila dal corpo docenti. “Meglio un istituto molto semplice”, hanno consigliato a Sana. Entrambe non hanno ascoltato i consigli e sono diventate ottime liceali, ma sono dovute passare sopra quella discriminazione gentile – frutto talvolta di un’erronea percezione del “bene dello studente” – che ancora attraversa parte del sistema scolastico. Il problema non è economico, è culturale. Sono i pregiudizi camuffati da “consigli orientativi” che spingono questi ragazzi verso percorsi considerati più “adatti”. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it
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La replica del presidente dell’Alpenverein Südtirol: «Nessuna discriminazione. È possibile che le indicazioni in italiano siano state messe su un altro cartello posizionato più avanti o più indietro» Vai su Facebook
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Discriminazione gentile - Leila e Sana sono i nomi di due ragazze che hanno dovuto dimostrare di essere studentesse normali. Riporta ilgiorno.it
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