D’Alema a Pechino e il brivido di piacere del vecchio comunista
Può suscitare imbarazzo, ma non sorpresa, la presenza dell’ex presidente del Consiglio italiano, Massimo D’Alema, nella foto di gruppo con il gotha dell’anti-Occidente, riunitosi a Pechino per celebrare la contro-globalizzazione cinese dell’ordine politico ed economico internazionale. Mancava solo l’involontario protagonista di questa svolta, Donald Trump, convinto che deglobalizzare l’America avrebbe significato deglobalizzare il mondo (invece, guarda un po’) e che, per conservare il primato americano, sarebbe stata sufficiente la politica predatoria e minatoria raccomandata dal fanatismo Maga, senza bisogno di conservare gli equilibri strategici e morali dell’Occidente euroatlantico e delle sue alleanze. 🔗 Leggi su Linkiesta.it
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