Pao e i murales del Leoncavallo | I muri appartengono ai proprietari ma il loro valore culturale è di tutti Assurdo strapparle e metterle in un museo
Milano – Per molti artisti i muri del Leoncavallo sono stati un posto per raccontarsi: tele bianche su cui imprimere sogni, frustrazioni, speranze di una generazione. E tra questi c’era un giovanissimo Paolo Bordino - in molti, ora, lo conoscono semplicemente come Pao - che, i primi anni 2000, varcava la soglia del centro sociale per scoprire un microcosmo in cui ogni centimetro quadrato vibrava di sapere. Qui, lo street artist milanese ha giocato con l’arte, ha flirtato con la cultura e ha capito chi voleva essere davvero; e sempre qui, pochi giorni fa, ha detto addio al luogo che l’ha cresciuto. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it
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Vittorio Sgarbi interviene sullo sgombero del Leoncavallo, oltre che sui suoi murales. Per il critico, ex sottosegretario alla cultura, non è stato giusto eseguire lo sgombero del centro sociale con la forza, ma si trattava di un destino inevitabile. Vai su Facebook
Leoncavallo, 50 anni di arte e musica: lo sgombero e il destino dei suoi murales Vai su X
Pao e i murales del Leoncavallo: “I muri appartengono ai proprietari ma il loro valore culturale è di tutti. Assurdo strapparle e metterle in un museo”; Leoncavallo sgomberato. E ora, che ne sarà dei graffiti che hanno reso unica la zona di via Watteau?; Demolire il Leoncavallo? Serve l’ok della Soprintendenza. Il critico Di Pietrantonio: “È arte, va tutelato”.
Lecce, murales su 12 muri nella zona 167B. Le foto e le opere - MSN - È prevista la realizzazione di murales su due facciate di grandi dimensioni, alte circa 25 metri, e su 12 muri più bassi, sparsi nella zona 167 B. Lo riporta msn.com