Vittorio Sgarni e i graffiti del Leoncavallo vincolati la lezione dopo lo sfratto | Erano come la Cappella Sistina | oggi quel posto non ha più senso
In una delle sue vite passate, quando nel 2006 era stato assessore alla Cultura del Comune di Milano, Vittorio Sgarbi aveva definito i graffiti del centro sociale Leoncavallo «la Cappella Sistina della contemporaneità». Testimonianze artistiche che ricordano cosa è stato quel luogo, ma che ormai non lo è più dice Sgarbi intervistato da Repubblica: «Perciò lo sgombero del Leoncavallo era inevitabile». Fu lo stesso critico d’arte a proporre la tutela che sarebbe arrivata più avanti. Ed è sempre lui oggi, reduce da un lungo ricovero per una profonda depressione, ad archiviare la stagione del centro sociale più famoso d’Italia. 🔗 Leggi su Open.online
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Vittorio Sgarni e i graffiti del Leoncavallo vincolati, la lezione dopo lo sfratto: «Erano come la Cappella Sistina: oggi quel posto non ha più senso; Vittorio Sgarbi: “Al Leoncavallo sbagliato usare la forza, ma quella stagione è finita”; I graffiti del Leoncavallo, Sgarbi: “Questa è l’Arte Contemporanea, il luogo della vita. Per questo dico che è la Cappella Sistina del contemporeaneo…”.
Vittorio Sgarni e i graffiti del Leoncavallo vincolati, la lezione dopo lo sfratto: «Erano come la Cappella Sistina: oggi quel posto non ha più senso» - È finita una stagione secondo il critico d'arte, che da assessore alla Cultura di Milano si impegnò per vincolare i graffiti nei seminterrati del centro sociale oggi sgomberato. Riporta msn.com
Le opere d’arte dentro il Leoncavallo - Il cosiddetto Dauntaun, sotto lo storico centro sociale milanese, è pieno di graffiti sotto tutela che con lo sgombero non si sa che fine faranno ... Come scrive ilpost.it