Ozmo street artist del Leoncavallo | Milano da underground a salottino Noi e Sgarbi? Quel muro ritardò lo sgombero per anni

Milano – C’è una città che scompare dietro gli scudi della polizia e una che nasce sotto i pennelli degli street artist. Ozmo, presudonimo di Gionata Gesi, ha vissuto entrambe sulla propria pelle. Ha visto la trasformazione del Leoncavallo da centro sociale a caso nazionale e di Milano da crogiolo di culture underground a vetrina per ricchi. Lo sgombero del 21 agosto  lo ha visto da lontano, da Parigi, dove si è trasferito sei anni fa: l’arte di strada ha bisogno di spazi liberi, e Milano li sta perdendo tutti. Come ha reagito allo sgombero? “Mi è dispiaciuto. Perché sono spazi alternativi come questi a rendere interessante questa città. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it

© Ilgiorno.it - Ozmo, street artist del Leoncavallo: “Milano da underground a salottino. Noi e Sgarbi? Quel muro ritardò lo sgombero per anni”

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Ozmo, street artist del Leoncavallo: “Milano da underground a salottino. Noi e Sgarbi? Quel muro ritardò lo sgombero per anni”; Via Gallarate: Ozmo, Zed1 e Rancy - Street Art Milano: i murales più belli dal quartiere Ortica ai Navigli; Ozmo, lo street artist senza confini che porta la poesia nelle strade.

Ozmo, street artist del Leoncavallo: “Milano da underground a salottino. Noi e Sgarbi? Quel muro ritardò lo sgombero per anni” - Milano – C’è una città che scompare dietro gli scudi della polizia e una che nasce sotto i pennelli degli street artist. Da ilgiorno.it

Leoncavallo, 50 anni di arte e musica: lo sgombero e il destino dei suoi murales - Negli anni sono stati tanti gli artisti, gli intellettuali, i musicisti che hanno supportato, hanno frequentato o si sono esibiti al Leoncavallo. Secondo tg.la7.it