Il fortino Leoncavallo caduto senza battaglia nel Monopoli della Milano verticale sotto inchiesta
Milano – Non c’è stata nessuna battaglia. La vecchia cartiera è tornata ai proprietari, dopo trent’anni, e tre milioni di euro che il ministero dell’Interno è stato condannato a pagare per i mancati sgomberi. Fino a poco fa, di certo, sarebbe andata in modo diverso. Ieri lo Stato ha dato l’assalto al fortino che ha cercato, inutilmente, di conquistare dal 1994 e l’ha trovato deserto. Lo sgombero del Leoncavallo ha fatto cadere un muro. E come successo altre volte, per consuetudine, tutti pensavano dovesse durare in eterno. In un fine agosto addormentato dalle ferie, invece, la fortezza Bastiani della cittĂ orizzontale, quella che è stata la casa dell’antagonismo, il filone che ha attraversato il movimento extraparlamentare degli anni Settanta, le mode alternative degli Ottanta e l’antiglobalismo dei Novanta e dei primi Duemila, ha ceduto davanti agli interessi (legittimi come dicono le sentenze) della cittĂ verticale: la Milano della rigenerazione urbana. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it
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Matteo Salvini ha esultato per lo sgombero del Leoncavallo, storico centro sociale di Milano, dicendo che mette fine a “decenni di illegalità tollerata, e più volte sostenuta, dalla sinistra”. Ma nel 1994, nel suo primo intervento da consigliere comunale milanese, Vai su Facebook
Il fortino Leoncavallo caduto senza battaglia nel Monopoli della Milano verticale sotto inchiesta.
Il fortino Leoncavallo caduto senza battaglia nel Monopoli della Milano verticale sotto inchiesta - È la fine di una generazione e di un modo di fare politica, la Milano alternativa a quella luccicante dei grattacieli. Da ilgiorno.it