Quando la violenza maschile trova legittimazione con i like | il caso Mia moglie

Negli ultimi giorni è esplosa in rete la vicenda del gruppo Facebook “Mia moglie”, e il disgusto è inevitabile. Più di 32.000 uomini (trentaduemila) hanno usato quello spazio per condividere immagini intime di donne, spesso delle loro stesse compagne, senza alcun consenso, trasformando l’abuso in intrattenimento. Non c’è rispetto, solo un’esibizione collettiva di possesso e disprezzo. L’atmosfera ricorda quella di un bar sport digitale, ma con ancora meno dignità, dove il corpo femminile diventa bersaglio di scherno, un luogo in cui voyeurismo e cyberbullismo sessista si mischia fino a normalizzare quella che dovrebbe essere intimità. 🔗 Leggi su Dilei.it

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La violenza maschile e la legge penale

“Ero arrivato a 126 kg. Un amico mi ha detto ‘tu si’ tropp’ chiatt’. Rimasi malissimo, una forma di violenza ma al maschile non se ne parla”: così Peppe Quintale

Quando la violenza maschile trova legittimazione con i like: il caso “Mia moglie”; Femminicidi, quanta violenza abbiamo ignorato e dimenticato; Le radici sociali, culturali e giuridiche della violenza di genere.

violenza maschile trova legittimazioneQuando la violenza maschile trova legittimazione con i like: il caso “Mia moglie” - Il caso del gruppo Facebook “Mia moglie” mostra come la misoginia online normalizzi l’abuso e trasformi la violenza in intrattenimento ... Scrive dilei.it

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