I Karma e quei fantastici anni ’90 | Magici ma nessuna nostalgia
Milano – Un naufragio di successo. Ai Karma ci sono voluti trent’anni per ritrovare le buone vibrazioni del primo disco, ripubblicato un paio di mesi fa per aprire una nuova stagione tornando a navigare le acque di quel grunge malato di Soundgarden di Alice in Chains che nel ’94 ne aveva fatto una promessa dell’alternative. Tanta voglia di Seattle, ma anche di India, si direbbe dal nome e dalla ruota del Nataraj (lo Shiva danzante) messa in copertina proprio di quel lontanissimo debut album in cui trovavano posto pure collaborazioni con Manuel Agnelli in “Nascondimi” e con Andrea Scaglia dei Ritmo Tribale in “Una stella che cade”. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it
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I RETTI MEZZI DI SOSTENTAMENTO «I retti mezzi di sostentamento hanno smesso d'essere un aspetto puramente personale. È il nostro karma collettivo. Fate conto che io sia un maestro di scuola e che creda che quella di consolidare nei bambini l'amore e l Vai su Facebook
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