Capisco la benevolenza ma da qui a Pippo santo subito il passo è lungo

Sono passati ormai più di quarant’anni dal grande momento di fulgore e potere di Baudo, è vero. E Super-Pippo è arrivato alquanto mestamente a quota novanta, distanze che un po’ spiegano l’eccesso di benevolenza postuma negli alti lai radiotelevisivi e mediatici. Ma da qui a perdere davvero il senso della realtà, con Pippo-santo-subito, il passo è lungo. Si è sentito l’elogio persino dell’umiltà del defunto, decisamente una dote che nemmeno sapeva cosa fosse. E, soprattutto, si è disconosciuto il ruolo chiave giocato dal presentatore nell’Italia degli anni Ottanta, ultimo scorcio del regime democristiano, e nell’affermazione del ruolo centrale della televisione, di quella sorta di ribaltamento del rapporto con la politica che aprirà poi la strada al ventennio berlusconiano. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it

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