Una Nakba ogni tanto | il manifesto della vendetta
Benjamin Netanyahu sogna una nuova Nakba. È la grammatica della forza, mentre in Israele i familiari delle vittime annunciano scioperi e blocchi per forzare un compromesso. A Gaza l’offensiva non si ferma: vengono colpite anche aree dichiarate “sicure” come Muwasi, i bambini continuano a morire, la fame è diventata struttura, l’acqua è contaminata, le malattie corrono. È il risultato di un assedio che ha trasformato la sopravvivenza in concessione politica. Nel frattempo riemergono le parole dell’ex capo dell’intelligence militare Aharon Haliva: per ogni vita spezzata il 7 ottobre “cinquanta palestinesi devono morire”, “anche se sono bambini”, “serve una Nakba ogni tanto”. 🔗 Leggi su Lanotiziagiornale.it
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“Hanno bisogno di una Nakba ogni tanto. Che ci siano già 50.000 morti a Gaza è necessario per le generazioni future. Per ogni persona uccisa il 7 ottobre, 50 palestinesi devono morire,non importa se sono bambini. Non per vendetta,ma per inviare un messa Vai su X
Quando chiedi a un palestinese «di dove sei?», spesso la risposta non coincide con il posto in cui abita, ma con il luogo che la sua famiglia è stata costretta a lasciare ai tempi della Nakba, il grande esodo forzato. Mahmoud Al Sharif, fratello di Anas, il giovane Vai su Facebook
Palestina, l’isola che non c’è; Una società dispersa e fatta a pezzi: la Nakba è quotidiana; La Nakba 2.0 e l’oblio dei palestinesi.
Una società dispersa e fatta a pezzi: la Nakba è quotidiana - Israele (Internazionale) Le sirene hanno suonato per 77 secondi ieri nelle città e i villaggi della Cisgiordania, uno per ogni anno trascorso dalla Nakba e nella Nakba. ilmanifesto.it scrive
Sono una rifugiata, ora ho capito la Nakba: è sparito tutto, di nuovo - La mia famiglia è originaria di Gaza City e sono diventata adulta ascoltando le storie della Nakba, di come il mio bisnonno ospitò rifugiati ... Scrive ilmanifesto.it