L’antitrumpismo trasforma il vertice storico in una trappola di due bulli

A leggere certi editoriali odierni sull’incontro di Ferragosto in Alaska appare chiaro che la volontà dei commentatori non è di fare i conti con la realtà ma – more solito – di lapidare retoricamente Donald Trump. Il bullo, lo spaccone, l’imperatore che legittima il diritto del più forte. Quello che insomma, al contrario di Joe Biden, è riuscito a dare concretezza a un colloquio con Putin per porre le prime basi di un trattato di pace. Certo è tutto ancora molto labile e incerto e può concludersi in un nulla di fatto. Ma anche un primo passo risulta intollerabile agli utopisti che dividono il mondo tra buoni e cattivi e dunque, non potendo inserire Trump nel primo gruppo, quello dei buoni, avevano già in tasca l’analisi di comodo: i due cattivi si sono ritrovati, tra loro se la intendono, sono due imperialisti e discutono le condizioni di una pace in Ucraina facendo a pezzi il diritto internazionale. 🔗 Leggi su Liberoquotidiano.it

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