Stupì il suo primo editore con il talento e il sorriso brioso Ma non era radioso l’avvenire che attendeva l’autrice di Suite francese morta ad Auschwitz nel 1942 e ora celebrata in un prezioso saggio la prima monografia italiana
I l 13 luglio del 1942 due gendarmi della polizia di Vichy entrano nella casa di campagna dove Irène Némirovsky sta facendo colazione con le sue bambine e la portano via senza spiegazioni. Le sue figlie, che non la vedranno più, se la ricorderanno come «una madre che avrebbe avuto sempre trentanove anni». È una tragedia annunciata: agli ebrei è stata vietata ogni partecipazione a funzioni pubbliche, alla stampa, allo spettacolo, all’insegnamento; devono portare una stella gialla, i loro conti correnti sono congelati. Il marito di Irène, Michel, è stato licenziato dalla prestigiosa banca dove lavorava e lei ha depositato dal notaio un testamento nel quale designa in caso di morte la fida governante come tutrice delle figlie. 🔗 Leggi su Iodonna.it
© Iodonna.it - Stupì il suo primo editore con il talento e il “sorriso brioso”. Ma non era radioso l’avvenire che attendeva l’autrice di “Suite francese”, morta ad Auschwitz nel 1942 e ora celebrata in un prezioso saggio, la prima monografia italiana
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