La stampa verso la democrazia I morti in guerra e la cronaca Quando scrivere aveva dei divieti
Durante il Ventennio fascista il Carlino, come tutti i quotidiani italiani sotto il regime, venne condizionato dalle disposizioni provenienti dal "Minculpop", il Ministero della Cultura Popolare. Le veline, così erano chiamati i "consigli" del regime, indirizzavano la scelta dei contenuti, imponevano lo spazio da dedicare alle notizie e anche le fotografie da pubblicare, vietavano alcune tematiche come, ad esempio, la cronaca nera. Il Governo fascista, nel 1934, aveva creato il Sottosegretariato di Stato per la stampa e propaganda del quale facevano parte anche dei giornalisti ai quali spettava leggere tutti i giornali italiani (e anche esteri), ma soprattutto diffondere presso i quotidiani le notizie e le fotografie da pubblicare. 🔗 Leggi su Ilrestodelcarlino.it
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Giovanni Bachelet: “Io e la mia preghiera per i brigatisti. Ho mostrato il valore della democrazia”; L’Upo ricorda Oscar Luigi Scalfaro: “Fu garante della democrazia”; Dal Novarese allarme del presidente nazionale Anpi: “Troppi passi indietro su libertà e democrazia”.
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