A cinquant’anni da Amici miei penso al cinico disincanto di Monicelli

di Rosamaria Fumarola Mario Monicelli il cinico. Non so quante volte pensando al regista di Amici miei, la celeberrima pellicola che oggi compie cinquant’anni, me lo sono immaginato così, come un uomo per il quale niente di ciò che gli altri dicevano poteva cambiare la condizione umana. Era quel genere di individuo per cui non vi è parola che possa cambiare lo stato delle cose, da cui nessuna speranza può levarsi, nemmeno leggera come una piuma. In tutti i suoi capolavori è infatti parso convivere con la disillusione come certe coppie da separate in casa: non si sopportano ma per qualche motivo accettano di essere costrette a rimanere sotto lo stesso tetto. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it

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cinquant8217anni amici miei pensoA cinquant’anni da Amici miei, penso al cinico disincanto di Monicelli - "A proposito però di quello stesso disincanto, guardando immagini più recenti, da non più giovane, mi è parso di cogliere lo sguardo felice di un nonno" ... Si legge su ilfattoquotidiano.it

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