Kodak verso la chiusura sotto il fardello dei debiti
«Nessuno vuole vedere fotografie proiettate su uno schermo tv». Oggi questa frase suona strana, ma è la paradossale conclusione di una storia entrata negli annali del marketing come esempio da non imitare. Siamo nel 1973, Steven Sasson, un giovane ingegnere americano lavora presso la sede Kodak di Rochester (New York). Al ragazzo viene affidato un progetto marginale: il Ccd, un dispositivo che catturava la luce e la trasformava in un segnale elettrico. Sasson intende utilizzarlo come macchina fotografica visto che quello è il core business dell'azienda (le pellicole). Ma il segnale elettrico si disperde velocemente e così il ragazzo ha un'idea: digitalizzare gli impulsi, ossia trasformarli in sequenze binarie, memorizzarli su un dispositivo Ram (quello che abbiamo nei nostri pc e nei nostri smartphone) e poi ricomporli in immagini. 🔗 Leggi su Ilgiornale.it
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Kodak verso la chiusura sotto il fardello dei debiti.
Kodak verso la chiusura sotto il fardello dei debiti - Utilizza dati di georilevazione precisi ed esegui una scansione attiva delle caratteristiche del dispositivo per l'identificazione. Secondo msn.com