Un computer di trent’anni fa meglio dell’AI sulla scacchiera
Garry Kasparov abbassa lo sguardo, pone le mani sul capo, soffre. E’ il 1997, New York, e per la prima volta nella sua carriera ha perso un match. Non sono bastati i migliori grandi maestri di tutto il mondo, ci è voluto un computer: Deep Blue. In verità , forse in pochi lo sanno, Kasparov perse solo il match di rivincita, il primo incontro lo vinse l’anno prima a Philadelphia. Ma poco importa, a scacchi conta il risultato, e il risultato è stato storico. I computer già da decenni giocavano a scacchi, ma hanno rappresentato piccoli divertimenti per principianti, esperimenti per tecnici informatici, e in pochi tra i grandi (uno di questi è l’ex campione del mondo Mikhail Botvinnik) se ne sono interessati. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
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Willow, il chip quantistico di Google che ha risolto una sfida lunga trent'anni; Migliori emulatori per PC; Radiohead: la classifica dei loro migliori dischi secondo Mojo. Trent'anni fa usciva The Bends.
Un computer di trent'anni fa meglio dell'AI sulla scacchiera - I prodigi della tecnica del Ventunesimo secolo, che hanno rimpiazzato gli esseri umani in molte attività, non li hanno ancora sostituiti negli scacchi. Lo riporta ilfoglio.it