Misteriosa e controversa un’apolide che dall’Ungheria approda giovanissima in Italia per ritrarre le élite sacre e profane Attraverso quei volti borghesi e aristocratici politici e intellettuali ha immortalato un’epoca Voleva essere una fotografa ci è riuscita imponendosi in un mondo maschile con tutta la determinazione di cui era capace

S ara ha gli occhi chiari, porta i capelli alla moda, un carré corto, con la riga a sinistra e la chioma che, scendendo sulla destra, disegna una piccola onda proprio sulla fronte. Il viso è largo, gli zigomi alti e le labbra sottili. È il 1928 e Sara Klein, che prenderà il nome di Ghitta Carell, ha realizzato il suo autoritratto. Di lei sappiamo poco e di quel poco nulla è certo. È nata il 20 settembre del 1899 a Szatmàr, Ungheria, figlia di un calzolaio di Budapest o ragazza agiata, figlia d’industriali? Autodidatta o assidua del corso di fotografia “per signorine”? Qualche biografia dice che aveva studiato lettere e filosofia e frequentato i salotti intellettuali, altre dicono che aveva appreso i primi rudimenti negli studi di rinomati fotografi ungheresi. 🔗 Leggi su Iodonna.it

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© Iodonna.it - Misteriosa e controversa, un’apolide che dall’Ungheria approda giovanissima in Italia per ritrarre le élite sacre e profane. Attraverso quei volti, borghesi e aristocratici, politici e intellettuali, ha immortalato un’epoca. Voleva essere una fotografa, ci è riuscita imponendosi in un mondo maschile con tutta la determinazione di cui era capace

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