Omicidio Diabolik dopo 6 anni mistero sui mandanti Dai pentiti nuovi scenari investigativi

Sei anni. Tanti ne sono passati da quel 7 agosto del 2019, quando Fabrizio Piscitelli, conosciuto come Diabolik, ex capo degli Irriducibili della Lazio e figura di spicco del sottobosco criminale romano, fu freddato con un colpo alla testa mentre sedeva su una panchina del Parco degli Acquedotti, nel quartiere Tuscolano di Roma. Un omicidio-simbolo, considerato da investigatori e magistrati come uno spartiacque nelle dinamiche del crimine organizzato romano, tra vecchie alleanze e nuovi equilibri, da gestire. L’unico condannato è Raoul Esteban Calderon. In occasione dell’ anniversario dell’omicidio, che cadrĂ  dopodomani, resta ferma solo una certezza: l’ergastolo inflitto ad Aleandro Musumeci, alias Raoul Esteban Calderon, il killer solitario identificato e processato. 🔗 Leggi su Lapresse.it

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Diabolik, colpo di scena a processo: «Calderon non esiste». L'uomo accusato dell'omicidio ha un altro nome; La morte del cugino del super pentito è un mistero. Chi era Alessio Lori e perché si indagava per omicidio; Diabolik, il memoriale di Calderon dopo il mistero del doppio nome: “Non ho ucciso io Piscitelli”.

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