L’antisionismo ha reso il genocidio un’arma retorica senza fondamento storico
La replica di Liliana Segre alla confessione di David Grossman sulla qualificazione di genocidio data alla tragedia di Gaza ha scatenato una valanga di critiche e di offese su una delle poche persone che il genocidio lo ha visto da vicino. Liliana era anche lei uno dei bambini ad Auschwitz, come quelli raccontati da Primo Levi nel suo indimenticabile “Se questo è un uomo”, che le madri preparavano alla morte mandandoli a dormire presto e sollevandoli, con loro ignara gioia, dall’obbligo dei compiti di scuola per l’indomani in cui li aspettava la fine della loro breve vita. Forse è una fatica inutile e magari improba, ma si deve pur provare a rifarsi alla ragione del diritto anche in dispute dove ragione e diritto vengono accantonati. 🔗 Leggi su Linkiesta.it
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Padre e figlio, rispettivamente di 53 e di 6 anni con in testa la kippah, insultati in un'area di sosta sulla Milano laghi, all'altezza di Lainate al grido di «Palestina libera». L'episodio è stato ripreso dalle vittime in un video, in cui si notano diverse persone rivolgere Vai su Facebook
Doppia morale L’antisionismo ha reso il genocidio un’arma retorica senza fondamento storico.
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