Lamenti di gloria Il rito collettivo in Calabria E lagnarsi ha un senso

Che bello, lamentarsi. In questi tempi cupi, oltretutto, c’è solo l’imbarazzo della scelta, fra guerre, dazi, delitti forse insoluti da vent’anni, la Nazionale che non va, la tivù inzeppata di repliche, le coppie scoppiate (anche Bova-Rocìo dopo Totti-Blasi e i Ferragnez!) e altre calamità pubbliche e private. E poi: fa caldo, fa freddo, fa tiepido, non ci sono più le mezze stagioni, signora mia, e in ogni caso si stava meglio quando si stava peggio, ma non diciamolo troppo perché al peggio non c’è mai fine e, una volta toccato il fondo, tocca pure scavare, ahi ahi. Altro che "Il libro delle lamentazioni" del profeta Geremia, l’"Historia calamitatum mearum" di Pietro Abelardo, le "Tenebrae" del grande Carlo Gesualdo, principe di Venosa: nessuno è più lagnoso degli italiani in vena di gemiti. 🔗 Leggi su Quotidiano.net

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Arriva l’estate, il momento perfetto per lagnarsi: in Calabria torna il Festival del Lamento. Tra gli ospiti Camilli e Arminio - A Soveria Mannelli la terza edizione dell'evento che trasforma i lamenti in esperienze condivise, con Camilli e Arminio tra gli ospiti ... Secondo ilfattoquotidiano.it

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