Caffè la follia | chi vuole che una tazzina costi 2,5o euro
Ultimamente a Oscar Farinetti, il fondatore di Eataly, i grandi magazzini del lusso enogastronomico, gira male. Sembra avere perso il tocco di Mida. L’ultimo scacco è la chiusura di Eataly a Verona «per perdite insostenibili», che aveva aperto meno di tre anni fa, e con i trentatré dipendenti che non si sa che futuro lavorativo avranno. Lui non si perde mai d’animo, è un ottimista – anche la sua biografia su Wikipedia lo è, qualificandolo in primo luogo “scrittore” – è uno di quei fondatori di aziende progressisti che riesce a ammantare di hype (cioè fuffa mediatica, con frequenti ospitate in salotti televisivi abbastanza compiacenti) il fatto che, legittimamente, come tutti gli imprendirio» - mai fidarsi degli adulatori - ogni tanto si produce in esternazioni prolisse, vere affabulazioni in tema di “food” e affini, come si dice dalle sue parti, che hanno il doppio obiettivo di promuovere i suoi interessi e la sua immagine. 🔗 Leggi su Liberoquotidiano.it
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Altro che tazzina a un euro. A Napoli, Farinetti ha lanciato la provocazione: «Il barista è il cuoco del caffè. Serve un nuovo racconto, come per il vino». Vai su Facebook
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