La Corte Ue detta i confini ma la politica dovrebbe decidere

Con la sentenza dell’1 agosto, la Corte di giustizia dell’Unione europea ha tracciato un confine chiaro: gli Stati membri possono designare per legge i cosiddetti “paesi di origine sicuri”, ma questa scelta non può sottrarsi al vaglio dei giudici. La politica può decidere, insomma, ma solo entro margini stretti, definiti da criteri che altri — in questo caso, le corti — sono chiamati a sorvegliare. Il caso nasce dal decreto legge 1582024 con cui l’Italia ha incluso anche il Bangladesh tra i paesi da cui, salvo casi particolari, non si ha diritto alla protezione internazionale. Una scelta che riflette un orientamento politico chiaro: limitare l’accesso all’asilo a chi proviene da contesti che non giustificano, secondo lo Stato italiano, una domanda di protezione. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it

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Dalla Corte Usa stop ai giudici legislatori. Non ha vinto Trump, ma tutta la politica - La storica sentenza della Amy Coney Barrett segna un riequilibrio dei poteri a favore della rappresentanza.

La Corte Ue detta i confini, ma la politica dovrebbe decidere; Consulta: “Via il limite di 240mila euro sugli stipendi nella pubblica amministrazione”; Gli errori di Giorgia Meloni sulla scarcerazione di Almasri.

corte politica decidere dettaLa Corte Ue detta i confini, ma la politica dovrebbe decidere - La Corte di giustizia dell’Unione europea: lista “paesi sicuri” legittima, ma sotto il vaglio dei giudici. Riporta ilfoglio.it

Corte Ue,solo collegio competente per un caso può decidere esito - Il collegio giudicante investito di un procedimento deve decidere da solo sulla sua conclusione e qualsiasi ingerenza indebita da parte di soggetti estranei ad esso deve essere esclusa. Secondo ansa.it

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