Così il dollaro forte aiuterà l’Ue con i dazi

Per gli economisti, ma anche per imprenditori e commercianti, è sempre stato considerato un secondo dazio. Meno ufficiale, più occulto rispetto alle tariffe che Donald Trump ciclicamente sventola nella famosa tabella mostrata a stampa e fotografi. Ma pur sempre un secondo collo di bottiglia: un dollaro troppo debole sull’euro che rende più costoso per gli esportatori europei piazzare la propria merce al di là dell’Atlantico. In pratica, per chi vende i propri beni sul mercato americano, ci sarà sia la tariffa aggiuntiva del 15%, frutto dell’accordo raggiunto in Scozia da Trump e Ursula von der Leyen, sia il costo più nascosto di un dollaro debole sulla moneta europea. 🔗 Leggi su Formiche.net

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La Casa Bianca ci vuole puntellare il dollaro, così le criptovalute conquistano Wall Street - Ieri il Bitcoin, la più blasonata delle criptovalute, ha superato per la prima volta nella sua storia la soglia dei 120mila dollari, spingendosi a toccare un massimo di 122.

L’altro dazio, il dollaro. Così l’Europa paga due volte - Uno scambio «reciproco», dicono. Ma c’è ben poco di simmetrico nell’accordo tra Stati Uniti e Unione europea che introduce un dazio del 15% sulle merci europee esportate oltre Atlantico (50% […] The post L’altro dazio, il dollaro.

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