Di male in peggio Ora Mosca finisce anche a secco di carbone
Un pezzo alla volta, senza soluzione di continuità . La Russia di Vladimir Putin continua a la sua lenta, ma inesorabile, implosione. Dopo il sistema bancario, accartocciatosi sotto i colpi dei tassi al 20% e la crisi alimentare con la carenza di patate e dunque dell’alimento base nella Federazione, ora è il turno del carbone. Il crollo dei prezzi globali del carbone e le sanzioni imposte dall’Occidente hanno infatti portato l’industria russa sull’orlo del collasso, costringendo il governo a intervenire nel tentativo di proteggere sia una fonte energetica essenziale sia le centinaia di migliaia di posti di lavoro. 🔗 Leggi su Formiche.net
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