Il mio liceo lo studio poco e le pene sofferte con la prof Robespierre
Ho vissuto i miei anni da studente delle superiori, in particolare i due che all’epoca si chiamavano ancora ginnasio, sotto una dittatura sanguinaria. Tutto il potere era nelle mani di una sola professoressa: italiano, latino, greco, storia, geografia, legislativo, esecutivo, giudiziario, faceva tutto lei, decideva tutto lei, Montesquieu non esisteva. Si chiamava professoressa SciabbarrĂ , ma per noi era la Robespierre, e poteva disporre di noi come meglio credeva, le nostre famiglie ci avevano ceduti a lei per un piatto di lenticchie, non avevamo piĂą nessuno a cui poter chiedere aiuto.  La Robespierre non era imputabile di crudeltĂ presso il tribunale dell’Aja (mancava di accanimento) e non agiva per capriccio, ma la sua mano era un flagello, il flagello della fòrmica: PEM! Certi colpi dati con la mano di taglio, come un judoka, squassavano la cattedra ogni volta che sbagliavamo il paradigma di gignomai o esitavamo sull’orografia del centro America. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
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Il mio liceo, lo studio (poco) e le pene sofferte con la prof. Robespierre - Ovvero, della capacità dello studente italiano di affrontare gli insegnanti più arcigni uscendone indenne e ignorante come prima. Riporta ilfoglio.it