Trenta coltellate poi il rogo C’è l’ombra delle mafie turche sull’omicidio di Aroyo nell’appartamento di via Fogagnolo a Sesto San Giovanni

Sesto San Giovanni (Milano), 26 luglio 2025 –  I ritagli di giornale raccontano una storia di vent’anni fa. Una storia di faide tra criminali. Una storia in cui all’epoca rimase indirettamente coinvolto pur e Hayati Hayim Aroyo, l’italo-turco che lo scorso 14 giugno aveva compiuto 62 anni e che mercoledì notte è stato ucciso nel monolocale al piano terra dello stabile di via Fogagnolo 130 a Sesto San Giovanni. Sì, perché nella biografia dell’italo-turco, ricostruita anche da quei resoconti di cronaca nera che l’uomo aveva conservato e che la polizia ha ritrovato nella casa andata a fuoco (alimentando qualche suggestione subito anestetizzata dai primi riscontri), c’è pure l’agguato costato la vita al fratello della moglie, Hüseyin Saral, boss fino alla sua morte dell’organizzazione Sarallar, una delle più potenti dell’Anatolia e in guerra con la Dantonlar Gang, scalata negli anni successivi dal leader filo-curdo Baris Boyun arrestato nel 2024 a Viterbo. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it

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Trenta coltellate, poi il rogo. C’è l’ombra delle mafie turche sull’omicidio di Aroyo nell’appartamento di via Fogagnolo a Sesto San Giovanni.

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