Quando la radio vede Rosso
Ciascun media sopravvive perché conserva la propria identità. La tv fa la tv. E la radio resiste da cento anni proprio perché fa la radio. Sono riflessioni che vengono in mente quando, al venerdì, nella Suite di Rtl 102.5 ai conduttori si affianca Il Rosso, «uno degli streamer più famosi in Rete» (foto), insomma una star dei social. Per carità, le contaminazioni sono vitali ma proprio per conservare la propria identità sempre più forte e riconoscibile. Capita ciclicamente. C'è stato un periodo in cui qualcuno ha pensato di fare la radio con gli stessi volti della tv ma non ha funzionato. In questa fase, da quando i social hanno occupato la scena senza avere una identità precisa, tutti i media hanno provato a mutuarne i contenuti, i linguaggi, i ritmi. 🔗 Leggi su Ilgiornale.it
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