Alfred Wiesner l’ingegnere jugoslavo grazie al quale nacque il Cremino
4 giugno 1944: dopo nove mesi di occupazione, la V armata del generale Clark entra a Roma. Il giorno dopo, i carri armati americani sfilano per le strade cittadine in mezzo alla folla che festeggia la liberazione dal nazifascismo. Nei giorni successivi, i militari di stanza nella Capitale sono lontani da casa, sentono che la calda estate italiana sta arrivando e cominciano ad aver voglia di qualcosa che, pur non essendo un bene di prima necessità , è tuttavia fondamentale per tener alto l’umore delle truppe: il gelato. Non se ne trova da nessuna parte. L’unica gelateria di Roma è il Palazzo del Freddo di Giovanni Fassi, all’Esquilino, che ha chiuso i battenti durante la guerra per le ovvie difficoltà nel reperire le materie prime. 🔗 Leggi su Linkiesta.it
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Il gelato confezionato non si scioglie: è boom di consumi in Italia.