Invisibili recensione | l’opera seconda di Ambra Principato è un racconto di formazione sui sentimenti

La nostra recensione di Invisibili, l’opera seconda di Ambra Principato che sfrutta la chiave del racconto di formazione per raccontare l’incomunicabilità dei sentimenti, ma con troppo formalismo; Sara Ciocca e Justin Alexander Korovkin sono a tratti efficaci. Con Invisibili la regista Ambra Principato sembra, seppur con un genere e un tono un po’ diversi rispetto alla sua opera prima, voler proseguire quel discorso tematico legato all’incomunicabilità dei sentimenti giovanili e al voler trovare il proprio posto e il proprio senso nel mondo. A questo giro sceglie di esplorare i territori dello young adult con un tocco di atmosfera gotica, per una pellicola che si districa tra il racconto di due anime sole alle prese con un mondo che non riesce a comprenderle e una messa in scena solenne e trascendente. 🔗 Leggi su Spettacolo.eu

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invisibili opera ambra principatoInvisibili, di Ambra Principato - Lontano dall’aderenza emotiva di alcuni capisaldi della serialità moderna, il secondo lungometraggio della regista fatica a trovare la giusta formula per raccontare il malessere giovanile. Da sentieriselvaggi.it

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