In Italia si fa fatica a vendere calciatori per questo tutti gli affari si spostano ad agosto Libero

Manna ha 10 esuberi da piazzare. In generale, dice Libero, vendere in Serie A è più difficile che acquistare perché il mercato interno ristagna, non è come in Premier (dove anche le piccole acquistano dalle grandi ndr). Le grandi in Italia si muovono con prestiti per abbassare il costo rosa. Il Napoli abbasserebbe – se vendesse in fretta i 10 esuberi – questo costo di ben 30 milioni di euro. Vendere giocatori è difficile in Serie A, Manna lo sa bene con 10 esuberi (Libero). Scrive così Libero: “La cosa più difficile del mercato non è comprare ma vendere. Peccato però che, soprattutto in questa fase, prima di acquistare si debba cedere. 🔗 Leggi su Ilnapolista.it

© Ilnapolista.it - In Italia si fa fatica a vendere calciatori, per questo tutti gli affari si spostano ad agosto (Libero)

In questa notizia si parla di: libero - vendere - italia - fatica

Non sei libero di vendere la casa: questo limite temporale mette in ginocchio le famiglie - Viene fatta chiarezza finora sulla vendita della casa e talvolta ci sono alcune regole che possono creare diversi problemi a livello economico.

Matteo Sainaghi Con Amedeo Della Valle . Dagli Stati Uniti alla realtà italiana, Amedeo Della Valle ci porta nel dietro le quinte della sua carriera.... Vai su Facebook

«L’Italia è il paese più insicuro d’Europa»: un ticinese, derubato, vuole vendere la sua proprietà sul Lago Maggiore; Roma, il manager dei supermercati: «Molti giovani rifiutano i contratti, vogliono il fine settimana libero»; Coronavirus, in Italia prezzi alle stelle per gli igienizzanti. Amuchina su Amazon a 98,99 euro.

In Italia si fa fatica a vendere calciatori, per questo tutti gli affari si spostano ad agosto (Libero) - Non è semplice il mercato delle cessioni per Manna come per altri direttori sportivi impegnati in questa prima fase di luglio. Secondo ilnapolista.it

Vittorio Feltri, "si fatica anche a morire". Il tweet che preccupa sui ... - Non ce la faccio», ha scritto il direttore editoriale de Il Giornale (e storico direttore di Libero). Si legge su affaritaliani.it