La camorra… Roberto Saviano piegato dal dolore | poi rompe il silenzio Rischia ancora

Ci sono battaglie che non si combattono con le armi, ma con le parole. Parole scritte, dette, gridate quando il silenzio diventa complice. Parole che costano caro, che trasformano una vita in esilio, in solitudine, in resistenza. È questo il prezzo che alcuni pagano per fare giornalismo d’inchiesta, per raccontare ciò che molti preferirebbero ignorare. Ed è il caso di Roberto Saviano, la cui esistenza è stata segnata da una sentenza che, dopo sedici anni, chiude una lunga e dolorosa parentesi. Leggi anche: Saviano-Salvini, nuovo scontro in aula: “Ministro della Malavita? Era un’offesa” In aula non c’erano autorità né bandiere. 🔗 Leggi su Thesocialpost.it

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Roberto Saviano: “A Napoli una escalation alimentata dalla camorra nel silenzio della politica”; Nicola Gratteri: «Le mie lezioni di mafie in tv. I magistrati devono parlare, il silenzio può essere complicità»; Torna “Trame Festival”: cento voci per la legalità nel segno di Giancarlo Siani e Francesco Ferlaino.

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