Brindisi al veleno in cucina Pizzaiolo condannato
Un brindisi tra colleghi si trasforma in tragedia: un pizzaiolo di 47 anni è stato condannato per aver tentato di avvelenare un ex collega durante una serata, portando a una vicenda giudiziaria che si è conclusa con una pena di otto mesi di reclusione e altre sanzioni. Questa vicenda ci ricorda quanto possa essere sottile il confine tra innocente convivialità e pericolo reale, lasciandoci con una domanda: cosa spinge qualcuno a compiere gesti così estremo?
Una bottiglia sul tavolo, un brindisi tra colleghi, poi il buio. Quella che poteva sembrare una serata qualunque si è trasformata in un dramma e in una vicenda giudiziaria che si è conclusa ora con una condanna: otto mesi di reclusione, 5mila euro di provvisionale, oltre a multa e spese processuali. Così ha deciso il giudice monocratico di Rimini, a carico di un pizzaiolo 47enne, accusato di aver tentato di avvelenare un ex collega con un bicchiere di metadone. I fatti risalgono al maggio del 2020. La vittima, un cuoco all’epoca 28enne, rimase in coma per nove giorni, lottando tra la vita e la morte all’ospedale "Infermi" di Rimini, dopo aver ingerito – scambiandola per sambuca – una dose potenzialmente letale del potente oppioide. 🔗 Leggi su Ilrestodelcarlino.it
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