La Reggia all’esame del botanico | Lodevole il lavoro compiuto Però c’è troppo ’cemento’
A due settimane dall’inaugurazione del Parco della Reggia di Rivalta, il professor Ugo Pellini, botanico e ambientalista, non dà una pagella memorabile all’intervento. Un po’ perché – se non fosse stato per lui – il filare dei gelsi ora sarebbe segatura. Un po’ perché molto verde è stato sostituito da ghiaia calcarea "che non fa fotosintesi". Apprezzabile invece la presenza di alberi da frutta antichi, bene l’operazione nel complesso. Ma – dice...
A due settimane dall’inaugurazione del Parco della Reggia di Rivalta, il professor Ugo Pellini, botanico e ambientalista, non dà una pagella memorabile all’intervento. Un po’ perché – se non fosse stato per lui – il filare dei gelsi ora sarebbe segatura. Un po’ perché molto verde è stato sostituito da ghiaia calcarea "che non fa fotosintesi". Apprezzabile invece la presenza di alberi da frutta antichi, bene l’operazione nel complesso. Ma – dice il prof – bisogna che il parco sia in grado di attirare finanziamenti per evitare il rischio di finire, poco alla volta, in malora. "In queste giornate estive buona parte dell’ombra la forniscono proprio i gelsi che nel primo progetto non comparivano"; ricorda il botanico. 🔗 Leggi su Ilrestodelcarlino.it
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La Reggia all’esame del botanico: Lodevole il lavoro compiuto. Però c’è troppo ’cemento’.
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