Caso Scolopi preside Di Cuffa | La scena muta all’orale rischia di restare solo una moda
Il silenzio degli studenti e le parole del preside Di Cuffa aprono un dibattito cruciale sulla validità delle proteste giovanili. In un’epoca in cui il clamore può facilmente oscurare il reale messaggio, è fondamentale che ogni gesto abbia motivazioni solide e obiettivi concreti. Solo così, la voce dei giovani potrà davvero contribuire a un cambiamento significativo, evitando che si perda in una moda effimera. La scuola deve essere il luogo di ascolto e riflessione, non solo di protesta.
Firenze, 12 luglio 2025 – “La protesta dei ragazzi può essere anche legittima, ma ha senso solo se ha una motivazione chiara e un obiettivo preciso. Altrimenti rischia di trasformarsi in una moda, in un gesto fine a se stesso”. Così Osvaldo Di Cuffa, dirigente scolastico dell’istituto tecnico e professionale Sassetti-Peruzzi, interviene sul caso degli Scolopi. “Quel ragazzo andava ascoltato. La scuola rifletta”. Diserta l’orale alla maturità, parla la psicologa La protesta della ‘scena muta’ all’orale della Maturità negli ultimi giorni ha acceso il dibattito, specialmente dopo il caso di Firenze e della dura lettera della commissione d’esame. 🔗 Leggi su Lanazione.it
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Caso Scolopi, preside Di Cuffa: “La scena muta all’orale rischia di restare solo una moda”.
Caso Scolopi, preside Di Cuffa: “La scena muta all’orale rischia di restare solo una moda” - “La protesta fine a se stessa è facilmente attaccabile, dà più l’idea di un giochino che di una battaglia consapevole. Riporta msn.com
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