Non finisce come nella realtà | il sogno che Marco Bellocchio regala ad Aldo Moro in Buongiorno notte

Non finisce come nella realtà: nel film di Marco Bellocchio, il finale di Buongiorno, notte, è un potente e controverso omaggio al sogno di libertà e redenzione di Aldo Moro. La sua narrazione intensa e simbolica si distacca dalla verità storica per offrire una riflessione profonda sulla complessità umana e politica di quegli eventi, lasciando gli spettatori a interrogarsi sul confine tra realtà e finzione. Una scelta che invita a riflettere oltre la scena.

Il finale di Buongiorno, notte, film diretto da Marco Bellocchio nel 2003 e ispirato al libro Il prigioniero di Anna Laura Braghetti e Paola Tavella, è stato oggetto di ampie discussioni per la sua forza simbolica e per la sua distanza dalla realtà storica. Dopo aver seguito per tutta la durata del film il tormento interiore del personaggio di Chiara, divisa tra l’ideologia rivoluzionaria e una crescente umanità nei confronti del prigioniero, Bellocchio sceglie di concludere con una sequenza potentemente onirica e metaforica, che si distacca dai fatti reali per immaginare un esito diverso. Nella scena finale, infatti, la ragazza prende una decisione inaspettata: libera Aldo Moro dalla prigione in cui è rinchiuso, lo accompagna all’esterno e lo osserva allontanarsi sotto la luce del Sole. 🔗 Leggi su Cultweb.it

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