Ottenevano appalti pubblici grazie ad un consorzio già colpito dall' interdittiva antimafia
Un'intricata rete di frodi pubbliche svelata dai finanzieri, che ha smascherato un sistema illecito attraverso cui circa cento imprese italiane ottenevano appalti pubblici presentando documenti falsi. Questa maxi-frode coinvolgeva un consorzio stabile di Treviso, già colpito da un’interdittiva antimafia, e ora rischia di compromettere l'integrità delle gare pubbliche. La scoperta apre uno squarcio sulla necessità di controlli più stringenti e trasparenti.
Un centinaio di imprese di tutta Italia avrebbero ottenuto irregolarmente 40 appalti pubblici presentando documenti falsi attraverso un consorzio stabile che ha sede a Treviso e che era già stato colpito da un'interdittiva antimafia. A portare alla luce la maxi-frode, sono stati i finanzieri del. 🔗 Leggi su Trevisotoday.it
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Ottenevano appalti pubblici grazie ad un consorzio già colpito dall'interdittiva antimafia; Appalti truccati e in odor di mafia per oltre 10 milioni: il sistema scoperto dalla Finanza a Treviso; Appalti per i lavori sulla Provinciale: archiviata indagine sull'imprenditore edile.
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