Ospite della Rsa mangiò il ciambellone e morì | due assoluzioni

In un episodio che scuote la comunità di Pesaro, un uomo di 55 anni si avvicina al suo ciambellone preferito nella RSA Tomasello, ma il suo desiderio di assaporarlo gli costa caro. La vicenda, culminata in due assoluzioni, solleva interrogativi sulla responsabilità e le conseguenze di atti impulsivi. Un caso che ci invita a riflettere sui limiti tra impulso e cura, lasciando spazio alla discussione su giudizi e solidarietà.

Pesaro, 9 luglio 2025 – Alla vista del ciambellone non aveva resistito. Aveva spinto la sedia a rotelle nel refettorio della Rsa Tomasello, si era introdotto in cucina e aveva divorato tutto. Pochi giorni dopo era morto perché non poteva deglutire cibi solidi. Ma per la giustizia penale nessuno ha colpa. Finisce così, con un’assoluzione piena perché “il fatto non sussiste”, il processo per omicidio colposo legato alla morte di un 55enne originario di Macerata Feltria, ospite della struttura. Il paziente era affetto da oligofrenia cerebropatica grave, ma riusciva a muoversi autonomamente con la carrozzina. 🔗 Leggi su Ilrestodelcarlino.it

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