Tentato omicidio in centro | I mezzi erano idonei a uccidere ma le ferite soltanto superficiali

Un tentato omicidio sconvolge il centro città: i mezzi utilizzati e la zona colpita, la gola, erano potenzialmente fatali, ma le ferite rimaste superficiali hanno evitato il peggio. La perizia della dottoressa Alessandra Bergonzini solleva interrogativi sulla reale portata delle ferite e sulla possibile, straordinaria difesa del malcapitato. Un caso che continua ad alimentare dibattiti e sospetti, lasciando aperti molti interrogativi sulle circostanze di quell'aggressione.

I mezzi utilizzati e la zona del corpo raggiunta dai colpi ( la gola ) erano potenzialmente mortali. La vittima non è però mai stata in pericolo di vita in quanto le ferite erano molto superficiali. Aspetto quest’ultimo che sarebbe da ricondurre alla strenua difesa del malcapitato (elemento sul quale la difesa nutre però qualche dubbio). Sono le conclusioni a cui è arrivato il medico legale Alessandra Bergonzini, chiamata ad esprimersi nell’ambito dell’inchiesta sul tentato omicidio di via Cavedone, vicenda che vede indagato un 43enne marocchino per aver colpito alla gola con un cutter un connazionale 47enne. 🔗 Leggi su Ilrestodelcarlino.it

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Il provvedimento nei confronti del club di Desenzano dopo il tentato omicidio di dicembre ma anche dopo «l’aggravarsi della situazione nelle ultime settimane» Vai su Facebook

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