Chi non vuole armare le democrazie non fa un favore alla pace
Se vogliamo preservare la pace e rafforzare le nostre democrazie, dobbiamo riconoscere che il rifiuto di armare le nazioni aggredite non rappresenta un gesto di pace, ma una complicità silenziosa con l’aggressore. In un mondo complesso, domandiamoci: difendiamo davvero i nostri valori o li mettiamo in discussione? La vera sfida è comprendere cosa significa proteggere la democrazia in tempi di crisi, perché il suo futuro dipende dalle scelte che facciamo oggi.
Al direttore - Ogni volta che parliamo di Ucraina, proviamo a immaginare quali argomenti potrebbero convincere i pacifisti a riconsiderare una possibile difesa degli aggrediti come una probabile difesa dell’Europa stessa. Ma la prima domanda è: difesa di che cosa e per che cosa? In realtà il modello della democrazia occidentale piace di fatto a chi ci pascola (residente o immigrato, perfino a Trump) ma non ci è poi così familiare nella sua natura e nella sua genesi, in modo che si ritiene che i suoi benefici possano essere mantenuti a costo zero, sacrificando magari un po’ di sovranità. Alcuni poi, come i Salvini o i Conte, sarebbero ben lieti di rigenerarsi politicamente come presidenti di un’Italia delle banane, alla scuola di Lukashenka, con Travaglio al ministero della Cultura e dell’Informazione. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
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Armare la democrazia.
DAGLI USA ALL’UE/ “Se si vuole una nuova pace cominciamo a guarire le nostre democrazie” - IlSussidiario.net - Ma proprio i regimi democratici sono il miglior rimedio alle politiche di potenza ... Si legge su ilsussidiario.net