A Wimbledon i giocatori non si fidano nemmeno della tecnologia Guardian
a Wimbledon i giocatori sembrano perdere fiducia anche nella tecnologia, nonostante le innovazioni. Il Guardian analizza questa sorprendente stortura dell’arbitraggio, evidenziando come l’assenza dei giudici di linea e la tecnologia stessa siano al centro di controversie. I tennisti, già scossi dalle sfide fisiche e mentali, ora si trovano a dubitare persino degli strumenti più affidabili. Se n’è lamentata soprattutto…
Il Guardian analizza una strana stortura dell’arbitraggio di Wimbledon. Con l’assenza dei giudici di linea (esseri umani spesso più o meno anziani costretti a essere vigili per 3-4 ora e giudicare palline che vanno a 2oo kmh se siano dentro o fuori ndr) ai giocatori parrebbe non andare bene neanche la tecnologia, che al massimo – dichiara l’associazione e riporta il The Guardian – può sbagliare di due millimetri. Se n’è lamentata soprattutto Pavlyuchenkova ieri sul Centrale, poiché per un errore umano (alcune telecamere erano inattive ndr) poteva perdere un set. Ma magari la tecnologia, dice chi scrive, l’ha salvata in altre occasioni? Le macchine sono comunque gestite dall’uomo. 🔗 Leggi su Ilnapolista.it
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