Se si delegittima chi ci protegge si rompe il patto civile

di uno Stato senza le sue forze di polizia fosse un’utopia irraggiungibile, eppure questa narrazione rischia di minare le fondamenta del nostro patto civile. La sicurezza collettiva si costruisce con rispetto e consapevolezza, non con sospetti diffusi e delegittimazioni. È un equilibrio delicato, ma indispensabile: senza fiducia nelle istituzioni, la coesione sociale si sgretola e il nostro tessuto democratico si indebolisce irreparabilmente.

La critica alle istituzioni è legittima, a volte persino necessaria. Ma la delegittimazione sistematica delle forze di polizia, che negli ultimi anni si è fatta sempre più diffusa e tossica, è un altro discorso. Ed è un discorso pericoloso. In Italia si è consolidata una narrazione che tende a ridurre ogni intervento delle forze dell’ordine a un potenziale abuso, ogni agente a un sospetto, ogni divisa a un simbolo di oppressione. Come se l’idea stessa dell’ordine pubblico fosse un problema da eliminare. Come se garantire la sicurezza fosse un peccato. Il risultato? Crescita dell’arroganza, dell’inciviltà, della violenza diffusa, ma soprattutto una corrosione lenta ma reale del patto di fiducia tra cittadini e Stato. 🔗 Leggi su Cdn.ilfaroonline.it

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Se si delegittima chi ci protegge, si rompe il patto civile.

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