Abbandono accademico Le due università provano a invertire il trend
L’abbandono accademico rappresenta una sfida cruciale per Brescia e Bergamo, due territori storicamente con bassi tassi di laureati. Tuttavia, le università stanno cercando di invertire questa tendenza offrendo opportunità innovative e partnership con il mondo del lavoro. Con l’Europa che mira a raggiungere un 45% di laureati tra i 25 e i 34 anni, è il momento di valorizzare il potenziale dei giovani e riscoprire i percorsi di studio come strada verso un futuro ricco di possibilità.
Tante opportunità di lavoro che drenano potenziali universitari dai percorsi di studio al posto in azienda: così Brescia e Bergamo sono storicamente tra le province con meno laureati in Italia. L’Unione Europa ha posto come obiettivo il raggiungimento del 45% fra i 25 e 34 anni con laurea: molti Paesi europei ci sono quasi arrivati, l’Italia è ferma al 30%, Brescia e Bergamo sono a circa il 25-26%. Molti si fermano al diploma, ma ci sono anche tanti studenti e studentesse che lasciano l’università al primo anno: si parla di un tasso di abbandono fra il 25 ed il 35%, a cui andrebbero aggiunti i tanti universitari che si iscrivono al secondo anno con zero crediti. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it
© Ilgiorno.it - Abbandono accademico. Le due università provano a invertire il trend
In questa notizia si parla di: abbandono - università - accademico - provano
Abbandono accademico. Le due università provano a invertire il trend; Politecnico Milano: “Con l’IA dimezzato numero studenti che abbandonano”. Ecco come; Università Statale di Milano, studenti in protesta: “Basta precarietà. No ddl Bernini”.