Rider e multinazionali | così muore la tradizione
In un mondo in cui le multinazionali del delivery sembrano dimenticare le esigenze dei rider, le recenti polemiche sul "bonus caldo" evidenziano quanto sia urgente ripensare il rispetto e la dignità di chi lavora sotto il sole cocente. È ora di mettere al centro la tutela di questi eroi urbani, spesso invisibili ma fondamentali. Perché una società che non protegge chi la mantiene in movimento rischia di perdere il suo vero cuore.
L’immagine del rider che consegna sotto il caldo sta diventando un tema di discussione dopo che una delle multinazionali del delivery aveva “prezzato” le sofferenze del caldo: un bonus da 5 centesimi se siamo sui 36 gradi; 10 centesimi se si va a 38; 20 se il termometro tocca i 40 gradi. Per fortuna sono tornati indietro per non finire intossicati dalla polpetta avvelenata. Il rider investito dal pirata della strada o il rider che consegna in situazioni meteo avverse come accadde a Bologna con l’alluvione in corso o adesso con il solleone: una foto, un video e parte il dibattito animato dal sindacalista indignato (tre anni fa il Concertone del Primo Maggio fu sponsorizzato da una di queste multinazionali, ma va beh. 🔗 Leggi su Liberoquotidiano.it
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