Postini esclusi dall’ordinanza contro il caldo I sindacati | Discutibile per ore al lavoro sotto al sole
Con l’arrivo delle ondate di caldo estremo, le segnalazioni di disagio tra i lavoratori di Poste Italiane sono aumentate, sollevando dubbi sulla tutela della loro salute. La controversia, sollevata dai sindacati come la Slc Cgil, mette in luce l’inadeguatezza delle misure adottate dall’azienda, soprattutto per chi opera all’aperto. A Bergamo, la questione è più attuale che mai, con molte postazioni che rischiano di rimanere escluse dall’attenzione necessaria.
Bergamo. Con l’arrivo del caldo estremo sono aumentate le segnalazioni di disagio da parte delle lavoratrici e dei lavoratori di Poste Italiane. A livello nazionale, la Slc Cgil denuncia l’inadeguatezza delle misure messe in campo dall’azienda per tutelare la salute e la sicurezza nei mesi estivi, soprattutto per chi lavora all’aperto come i portalettere. La situazione è attenzionata anche a Bergamo: se in molti uffici postali l’impianto di climatizzazione è presente, non sempre è funzionante con disagi evidenti per lavoratori e utenti. Ancora più grave è la condizione di chi opera all’esterno: nonostante le temperature altissime, si registrano ritardi nella consegna delle scarpe estive destinate al personale di recapito. 🔗 Leggi su Bergamonews.it
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